Cosa sono le immagini mentali. Le immagini mentali ci danno la possibilità di rappresentare
una realtà già nota, esse si prestano a rappresentare un mondo fantastico. La formazione e la
modifica di esse si ha in modo automatico e continuo. Il cervello, attraverso i canali
sensoriali acquisisce informazioni che vanno a finire nel registro sensoriale ed una piccola
parte di tali stimoli va a depositarsi nella memoria a breve termine.
Queste immagini vengono prodotte in modo inconscio negli stati di dormiveglia e sogno.
Tutti noi possiamo visualizzare i tratti di una persona o un oggetto o una situazione,
richiamando alla memoria scenari per noi significativi.
L’attività di un’artista che sia pittore o musicista si basa sulla capacità di inventare e dare vita
a realtà che vanno oltre il nostro mondo sensoriale. Possiamo dire che queste immagini
vanno oltre le sensazioni immediate.
Possiamo usare queste immagini per ricreare ciò che a noi è noto. Ma quali le strategie? C’è
una identità tra l’immagine e la matrice neurobiologica: oggi sappiamo che questa matrice è
data da un circuito neurale. Sono stati condotti degli esperimenti attraverso delle “matrici” di
numeri e di lettere, ai soggetti si chiedeva di valutare attentamente la matrice per qualche
minuto e di creare di essa un’immagine mentale. La matrice veniva rimossa e poi si chiedeva
ai partecipanti di indicare quali lettere o numeri avessero costituito una riga particolare. Se
questo compito era semplice i partecipanti avevano difficoltà a riferire le sequenze di numeri
o lettere in altre direzioni ( contrario e diagonale). Questo mostra che l’immagine non è un
archivio plastico ma un’insieme di informazioni globali.
Ricerche di Kosslyn mostrano come si faccia più difficoltà a immaginare oggetti lontani e
soprattutto se tra essi ci sono interferenze.
Si può affermare che quando immaginiamo si attivano le stesse aree cerebrali di quando quel
qualcosa lo vediamo realmente. Quando si pensa a raffigurazioni spaziali si attivano neuroni
a griglia nell’ippocampo. La posizione dei neuroni rispecchia la posizione degli oggetti di cui
siamo circondati.
L’idea che l’immaginario, ed il suo simbolismo, è strumento di analisi e di cura per i disturbi
psichici, questo è noto fin dall’antichità quando in Grecia venivano praticate attività curative,
che consistevano nel dormire e nel sognare.
Quasi tutte le tecniche che utilizzano le immagini mentali sono considerate terapie brevi
e quindi di durata inferiore ad un anno. Le fasi fondamentali e comuni alle varie tecniche
sono: a) il rilassamento;
b) la visualizzazione;
c) la verbalizzazione;
d) la trascrizione dei vissuti;
e) l’analisi dei vissuti.
Ecco che oltre al sogno notturno, le tecniche che utilizzano le immagini mentali sono un’altra
via regia di accesso all’inconscio.
Dott.ssa Mariachiara Pagone